Il reato ambientale nella Foresta fossile.

Quando il reato diventa narrativa.

Cari sognatori distratti, il romanzo la Foresta fossile, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, edito da Buendia Books è molto di più di un eco-thriller, è un libro di divulgazione tecnico-scientifica.

I reati ambientali commessi e intrecciati alla trama dai protagonisti offrono ai lettori una prima proposta di conoscenza su un tema, che sino ad oggi era confinato ad un ambito professionale ristretto, quello tecnico -ambientale.

Nel 2015 lo Stato Italiano promulga la Legge 68 sul tema del reato e del danno ambientale, prima la situazione normativa era inadeguata, mancava, infatti, una valutazione dal punto di vista penale di tali azioni. La nuova norma è ispirata e condivisa con il panorama normativo europeo.

Gli scopi della Legge 68 del 2015 sono così riassumibili:
– normativa penale adeguata
– tutelare il bene giuridico ambiente e istituire pene più severe,
fornendo alle istituzioni nuovi mezzo d’azione.

Avremo modo nei prossimi mesi di affrontare in maniera più estesa l’argomento, sino ad oggi appannaggio dei professionisti del settore e di difficile trattazione e divulgazione, proveremo qui a semplificare e a renderlo fruibile ai lettori interessati.

Iniziamo con il chiarire che la Legge 68/2015, tra le altre novità, modifica il codice penale con l’introduzione del Titolo VI-bis nel libro secondo, ovvero quello dei Delitti contro l’ambiente.

Il Titolo VI bis è composto da 12 articoli e tratta di:
– Inquinamento ambientale
– Morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale
– Disastro ambientale
– Delitti colposi contro l’ambiente
– Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività
– Impedimento del controllo
– Omessa bonifica

E per questa settimana ci fermiamo qui, cari amici, procediamo per gradi nel nostro approfondimento.

Un caro saluto a tutti i sognatori distratti.