La natura secondo Van Doesburg

Cari sognatori distratti, oggi facciamo un viaggio diverso, alla scoperta di una delle mille declinazioni con cui nei secoli l’uomo ha definito la natura. Riporteremo all’oggi, una visione unica e particolare, che ha segnato nuovi stili d’arte e di espressione.
Theo van Doesburg, critico e pittore, fondò in Olanda, nel 1917 il movimento De Stijl (Lo Stile). Movimento informale, di ridotte dimensioni che terminò con la sua morte, avvenuta nel 1931.

Rivista e movimento, cui aderirono altri pittori, quali ad esempio Mondrian e Bart van der Leck, con l’intento di proporre uno stile moderno. Gli elementi dello “Stile” erano: la linea retta, l’angolo retto, la croce, il punto, i piani rettangolari, lo spazio plastico e i tre colori primari (rosso, blu e giallo).
L’arte era per loro, il modello, con cui l’uomo poteva scoprire come controllare e ordinare il proprio ambiente.

Per trovare il proprio posto nell’universo l’uomo aveva necessità di acquisire precise coordinate verticali e orizzontali. Solo in esse era possibile trovare la verità essenziale.
E questa verità, una volta ritrovata, sarà inseparabile dallo stile in cui egli vive.

“Lo scopo della natura è l’uomo, lo scopo dell’uomo è lo stile”.

Spero di avervi regalato una suggestione, un pensiero su cui riflettere, anche se ammetto di non essere così d’accordo con questa visione antropocentrica, tuttavia, mi piaceva l’idea di condividerla, perché la trovo calzante, se riferita alla scrittura. Lì, davvero lo stile è tutto.

Per approfondire, potete leggere il meraviglioso saggio di John Berger, “About looking”, tradotto in italiano da IlSaggiatore con il titolo Sul guardare.

L’immagine in copertina è un’opera di van Doesburg, “Contra-Composition of Dissonances, XVI”.

Al prossimo appuntamento!