Le Conversazioni

Enrico Brizio – Presidente della Fondazione per l’Ambiente Teobaldo Fenoglio

Cari sognatori distratti, nella “Conversazione” di questa settimana cercheremo di conoscere meglio una delle eccellenze piemontesi in termini di Fondazione, quella per l’Ambiente, Teobaldo Fenoglio. Ci guideranno in questo percorso le parole del Presidente, l’Ing. Enrico Brizio, benvenuti!

Chi è Enrico Brizio in una frase? (Non sono ammesse divagazioni alla Proust): La domanda più difficile subito? A bruciapelo? Enrico è un ragazzo curioso, che amerebbe sapere fare tutto. Hic et nunc, mica domani. Uno che non vuole invecchiare, soprattutto “DI TESTA”. Parole chiave: equità e competenza. Ricercata la prima, rincorsa la seconda.
Sempre. Si, lo so, non è una frase sola.

Come nasce il tuo legame con la Fondazione?
Nasce dall’amicizia con due professori, il primo, Giuseppe Genon, che mi ha
insegnato ad essere un ingegnere sanitario. Giuseppe era il più valido, esperto e riconosciuto professore di Ingegneria Sanitaria Ambientale del paese, con buona pace degli altri. Il secondo è Franco Becchis, l’economista di strada, come si autodefinisce, un fratello maggiore con cui condivido un percorso professionale da quasi vent’anni. Si, c’è un ‘era’ ed un ‘è’. Giuseppe Genon è mancato prematuramente in un giorno caldissimo di fine Giugno, quasi 4 anni fa. Era da anni il presidente della Fondazione che oggi presiedo. Franco Becchis ne è il direttore scientifico da più di venti anni, la comunanza di intenti e di visione continua.

Da quanto tempo la Fondazione opera sul territorio, o meglio, raccontaci delle sue radici, del seme che l’ha fatta nascere e della sua prima crescita.
La Fondazione per l’Ambiente nasce a Torino nel 1999 per iniziativa dell’allora Provincia di Torino, intitolata a Teobaldo Fenoglio che ne è stato il primo Assessore all’Ecologia, dal 1975 al 1985. Ben prima del varo delle prime leggi funzionali alla salvaguardia dell’ambiente (pensiamo al D.P.R. 203/88 per le emissioni in atmosfera o alla Legge Galli del 1994) questo Amministratore (A maiuscola inevitabile) ha contribuito in modo determinante alla formazione delle prime politiche di tutela dell’ambiente in Piemonte, destando le coscienze e trovando le soluzioni nelle forme
del controllo e della prevenzione. Alla Fondazione aderiscono 25 soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio piemontese, tra i quali la Regione, la Città Metropolitana, la Città di Torino, quasi tutte le Province, i nostri tre Atenei e l’Università di Scienze Gastronomiche.
Il nostro fine statutario è quello di promuovere la ricerca, la comunicazione e la formazione nel campo dell’ambiente, delle politiche ambientali, e della regolazione dei servizi ambientali di pubblica utilità.

Quali sono i frutti della Fondazione? E come si colloca nel panorama regionale? Attraverso quali canali opera e diffonde la sua opera?
La Fondazione sviluppa la sua attività dividendosi tra Progetti di Ricerca, nazionali e internazionali, attività di informazione, formazione e promozione. In sintesi, Fondazione per l’Ambiente monitora, seleziona, rielabora e restituisce informazioni e documentazione con lo scopo di facilitare l’accesso alle conoscenze da parte dei soggetti coinvolti nelle politiche locali, sostenendone l’attuazione e favorendo la formazione di reti.
Il lavoro della Fondazione prende avvio con particolare riguardo alla dimensione locale. Ma la visione e la portata delle azioni sono vocate all’internazionalità. Basta prendere a riferimento la Turin School of Regulation (https://turinschool.eu/iss), un prodotto di punta di Fondazione, e la sua autorevole International Summer School on the Regulation of Local Public Services, giunta quest’anno alla 23sima edizione, purtroppo rinviata al 2021 a causa dell’emergenza pandemica. Per la partecipazione
a questa scuola estiva di due settimane “full immersion” sulla regolazione dei servizi pubblici giungono quasi 1000 richieste ogni anno da tutto il mondo. Un successo per la Fondazione e una vetrina per Torino in un mese di settembre che stempera i bollori estivi.

Se dovessi scegliere un progetto speciale portato avanti dalla Fondazione, da stimolare nei nostri lettori la curiosità di approfondire, quali proporresti?
Consiglio la lettura del Progetto CSAAA: Cogenerazione da scarti di attività di allevamento e agricoltura: analisi integrata e ricadute potenziali sul territorio cuneese, è un progetto di 10 anni fa, tuttora attualissimo. Unisce l’analisi delle perduranti criticità ambientali legate agli allevamenti intensivi alle soluzioni tecnologiche vantaggiose per impresa e ambiente, un must-see per le economie delle aree agricole piemontesi.
Ma anche IMEAS – Integrated and Multi-level Energy models for the Alpine Space, un progetto INTERREG con un consorzio internazionale focalizzato alla migliore espressione energetica delle nostre Terre Alte.

La Fondazione non è solo ambiente, in questi ultimi mesi ha seguito, analizzato e divulgato in modo scientifico l’epidemia scatenata dal COVID-19, in che modo, con quali strumenti? Dove possiamo reperire tutti i dati di interesse, non solo quelli inerenti al virus, ma più in generale sulle attività della Fondazione?
Di fronte ad un evento come quello della pandemia, soprattutto quando il contagio si diffonde con curve esponenziali e le stesse curve pubblicate dai paesi in cui l’epidemia si è sviluppata per primi sembrano (e poi si dimostrano) “truccate”, ragionare sui numeri per capire dove si va e quali si rivelano essere le strategie di contenimento più efficaci è un esercizio necessario. I numeri parlano sempre, se li si tratta nel modo corretto. Fondazione per l’Ambiente ha un obiettivo statutario di informazione e a tal fine sono stati elaborati 24 report nel giro dei 45 giorni più duri
per il paese. Anche qui, lo spirito è stato quello di partire dagli indicatori nazionali per scendere a quelli regionali (e provinciali, per il Piemonte) e risalire a quelli internazionali. Si trova tutto sulla homepage di FA.

Infine, pura curiosità da sognatori distratti, cosa legge un ingegnere, per giunta Presidente?
Sono appassionato di romanzi storici e di gialli. Camilleri l’ho letto TUTTO e non mi ha masi deluso.

Enrico Brizio - Presidente Fondazione per l'ambiente Teobaldo Fenoglio
Ing. Enrico Brizio – Presidente Fondazione per l’ambiente Teobaldo Fenoglio

Enrico Brizio è Ingegnere per l’Ambiente ed il Territorio ed ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria Chimica.
È coordinatore regionale per le Emissioni in Atmosfera per Arpa Piemonte, presso cui è operativo dal 2004. Dal 2015 è vice presidente e poi presidente della Fondazione per l’Ambiente Teobaldo Fenoglio di Torino.
Profondamente legato al territorio ed alle origini, è appassionato di bicicletta, di sci alpinismo e di cose belle.
A Dio piacendo, in età avanzata conseguirà una seconda laurea in Storia.