Picasso di Gertrude Stein

Comincia così il nostro viaggio tra lettura e natura, con un libro sulla natura umana, e più in particolare sulla natura del genio.

Gertrude e Pablo, due anime immense che si incontrano in quella Parigi unica e picaresca di inizio secolo scorso. Ho sempre avuto timore ad accostarmi a Picasso, non mi sentivo in grado di comprendere davvero la sua arte e la sua vita, l’ho sempre osservato con attenzione, ma da lontano. Poi un sabato mattina, tra gli scaffali di una libreria torinese, (non vi dirò quale, andatevele a cercare le vostre librerie, luoghi sacri sparsi in giro per tutto il Piemonte!), mi cade tra le mani questo piccolo libro. Piccola biblioteca Adelphi numero 7.

Soggetto unico, penna mitica, chi poteva resistere! Pagine stupende, stile alla Gertrude Stein, nessuna lusinga, solo pura e semplice verità, già dalla prima riga.

L’incanto narrato di quella notte sul boulevard Raspail, quando videro insieme passare il primo autocarro militare mimetizzato. Picasso lo guardò sbalordito, in lui si accese la prima scintilla del cubismo e illuminò quella notte.

Gertrude c’è lo restituisce immenso e geniale, uomo, fragile anche, con quella visione unica del mondo che gli apparteneva.

“La testa, la faccia, il corpo umano sono le sole cose che esistono per Picasso…Questo è per lui così importante, persistente, completo che non è necessario pensare ad altre cose; e l’anima è un’altra cosa”.

Nella lettura di quelle pagine la mia paura scompare, tutto d’un tratto mi pare chiaro, posso provare ad osservare un quadro vedendolo per la prima volta davvero nella sua intensità e ricchezza, grazie alle parole di Gertrude.

Strana vero la vita, una scrittrice che a parole ci fa comprendere immagini non sue, non aggiunge nulla che non sia già sulle tele, solo ci fornisce la legenda corretta per comprenderle. Già ,perché lei quelle tele le ha viste nascere negli anni, sia nei periodi bui che in quelli luminosi, la loro amicizia è stata una parentesi di tempo nella vita di questo mondo che vale davvero la pena di conoscere.

Per cui, cari lettori sognatori distratti vi saluto con le parole di Gertrude su Pablo, senza nulla aggiungere perché già perfette:

“Ecco perché i geni sono rari: complicare le cose in modo nuovo è facile, ma vedere le cose in modo nuovo è molto difficile”.

Un caro saluto sognatori distratti, al prossimo articolo in programma per giovedì 20 marzo 2020.

Per approfondimenti: La vita di Picasso su RaiPlay

Adeplhi Edizioni