“Anche gli alberi cantano”

Le piante in poesia a cura di Giovanni Tesio

Di recente pubblicazione per la casa editrice Interlinea, l’antologia poetica del professor Giovanni Tesio, già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro, fine conoscitore del dialetto piemontese, condirettore della rivista “Letteratura e dialetti”. Numerosi i suoi saggi e pubblicazioni su Augusto Monti, Primo Levi, Italo Calvino, collaboratore del giornale “La Stampa”, raffinato poeta egli stesso. Per i lettori e lettrici frequentatori del sito Lettura e Natura, di Cristina Converso, ha gentilmente acconsentito a quest’intervista.

Professore Giovanni Tesio, “Anche gli alberi cantano” iniziamo proprio da qui, dal titolo, che non è scelto tra le tante poesie riportate nell’antologia, ma nasce evidentemente da una sua riflessione. Inevitabile, sorge la curiosità di conoscere la sua relazione con il mondo arboreo e vegetale prima ancora che le sue fibre si facciano pagine.

Il professor Giovanni Tesio nel suo studio

Il titolo ha un suo percorso, che viene dall’idea che la poesia è canto e che quindi le poesie che parlano di alberi fanno a loro volta cantare gli alberi, che per altro hanno anche – e spesso – buoni motivi per piangere. Quanto poi al mio legame con gli alberi, non è certo da ora che lo scopro. Ho origine contadina e ho piantato alberi – specificamente pioppi – in riva al Po di Pancalieri, il paese da cui provengo. E molti alberi hanno piantato i miei. Ho molto amato, e dico amato, un corniolo che avevamo in cortile, e sempre con gli alberi ho convissuto: soprattutto noci, ontani, roveri e non sto a elencare. In ogni caso mai alberi maestosi, annosi o da primato. Al contrario, alberi domestici, modesti, appartenuti alla mia formazione di marginale, che non ha mai tradito questo suo gusto di bellezza ma anche di utilità.

Il materiale letterario sul tema degli Alberi e delle piante più in generale è vastissimo, come lei illustra nella prefazione ha dovuto operare delle scelte precise per selezionare le poesie che riporta nell’antologia. Personalmente resto sempre molto colpita dagli autori delle antologie, che ricordiamo ai lettori e lettrici deriva dal greco ànthos – fiore e lègen – scegliere, (restando in tema vegetale) e mi domando: come nasce un’opera così vasta? Dalla lettura quotidiana, dalla frequentazione appassionata dei testi, dalla meticolosa e paziente cura nell’archiviare, commentare pagine e autori che più di altri l’hanno emozionata? Oppure, da un lavoro di ricerca quasi scientifica sugli autori, finalizzata all’opera antologica? Sicuramente, lavoro di anni.

Allestire antologie è una mia passione. Non solo perché si tratta di cogliere fior da fiore, ma proprio perché non c’è mai fine, anche quando si decida di finire. Le antologie restano aperte all’integrazione di chi legge, che troverà sempre il modo di segnalare lacune e di suggerire integrazioni. Lavori, in ogni caso, che richiedono tante letture. Sul tema specifico – e su altri che tengo in corso d’opera – certo seleziono nel tempo e archivio; dopodiché, quando il tempo matura, ordino, sistemo, conformo. Avendo dovuto, con questa antologia, attingere a un’enormità di materiali, ho deciso di fare voce soltanto alla poesia e non alla prosa. E poi non a tutta la poesia universale (che senso avrebbe avuto?), ma solo a quella italiana (sono ben stato professore di letteratura italiana…), e infine non alla letteratura italiana di ogni secolo, ma solo a quella dell’ultimo secolo e un po’. Badando di non dimenticare le voci dei “maggiori”, ma inserendo voci – come lei stessa osserva – meno note ma curiose e meritevoli, nemmeno dimenticando alcune voci tra quei “dialettali” di cui mi sono a lungo occupato.

L’Antologia poetica ci suggerisce due modalità di lettura: quella scelta, che ordina gli autori in modo alfabetico, oppure quella libera, tenendo il libro accanto a noi durante la giornata, alla sera e anche in momenti di solitudine e passeggio, aprire, leggere, rileggere con lentezza, snocciolare sillabe e rime, assaporare, chiudere gli occhi e ascoltare gli Alberi che cantano. Lei, professore, come legge le antologie di altri autori?

L’ordinamento, invece che cronologico come sarebbe stato storicamente opportuno, è alfabetico per favorire la leggibilità giustappunto più libera, scorporata, direi, dalla sua storicizzazione. In altre parole, con la semplice intenzione di invitare il lettore a leggere senza obbligo di linearità o di consecuzione. Ciascuno può cominciare da dove vuole, leggere saltabeccando di qua e di là, senza spirito di sistema, ma lasciandosi prendere dalla musicalità del canto, ma anche dalla grande varietà metaforica che le più diverse poesie suggeriscono. Insomma, un’antologia che si faccia leggere in piena libertà di scelta e di sorpresa. Ovviamente non tutte le antologie possono essere lette così. A seconda della loro impostazione, ho letto antologie che mi hanno obbligato a un percorso di necessità cronologico e anche ad antologie in cui questa necessità – come in questo caso – non è prevista.

Tra le pagine, poeti e poetesse più e meno note al grande pubblico, quali i suoi preferiti e perché?

Sempre difficile fare classifiche e graduatorie, stabilire valori e fissare primati. Qui ho scelto il meglio di ciò che meglio conosco, alla fin fine suggerendo senza nessuna insistenza uno sviluppo nella poesia italiana del Novecento. Ma se poi proprio devo indicare dei nomi, a parte le sacrosante corone o i nomi ormai canonici, direi volentieri poetesse come Antonella Anedda, Roberta Dapunt, Mariangela Gualtieri, Paola Mastrocola o di poeti come Giorgio Luzzi, Fabio Pusterla, e dialettali come Luciano Cecchinel, Remigio Bertolino, Francesco Granatiero. Ma facendo troppi nomi non vorrei aver eluso
di fatto la sua domanda.

L’antologia poetica offre ai lettori e lettrici più curiosi una ricca bibliografia, e in prefazione una citazione dell’opera “Testimoni silenziosi” per la quale esprimo tutta la mia riconoscenza.

Nel ringraziare il professor Giovanni Tesio per la sua pazienza e gentilezza, ricordo anche le recente opera: “Nel bosco dei libri” edita da Lindau, per noi amanti di boschi e anche di libri! Foglie che si fanno pagine…

Per approfondire:

Interlinea editore: Anche gli alberi cantano

Lindau editore: Nel bosco dei libri

Testimoni Silenziosi – Buendia Books